Tecnologie accessibili: applicazioni per non vedenti
E’ di qualche giorno fa la notizia che in Argentina un blackout elettrico ha interessato oltre cinquanta milioni di persone.
La cosa mi ha fatto riflettere su quante delle nostre attivita’ quotidiane sono legate alla disponibilita’ di corrente elettrica di cui diamo per scontata la presenza continua.
La cosa diventa ancora piu’ “inquietante” se penso a come la tecnologia mi viene in soccorso giornalmente e mi permette di essere autonomo nonostante la cecita’: un blackout simile prolungato nel tempo mi riporterebbe indietro di parecchi anni.
E quando la tecnologia attuale non c’era come facevamo?
Difficile decidere da dove partire per elencare le cose che riesco a fare da solo grazie alla tecnologia: basta ritornare con la memoria a quando per leggere un quotidiano, controllare ed impostare il termostato di casa, pesare gli ingradienti per un dolce, mandare un sms o prelevare i soldi ad un bancomat dovevo chiedere un occhio a qualcuno.
Per non parlare poi di tutto quello che oggi si puo’ fare dal pc o direttamente dallo smartphone per il quale esistono migliaia di app che gestiscono piu’ o meno qualunque cosa ti possa venire in mente.
La disponibilita’ sui pc e sugli smartphone di screen reader con sintesi vocale/interfaccia braille permette a chi non vede (o ha grossi problemi di vista) di poter utilizzare almeno in teoria, una buona parte dei programmi.
Sta al programmatore che scrive l’applicazione ad usare delle accortezze relative a quella che viene chiamata accessibilità dell’interfaccia utente, o semplicemente accessibilità.
Per fare un esempio semplice, se io programmatore devo dire all’app di disegnare sul video un pulsante da clickare, lo faro’ usando una bella iconcina tutta colorata e magari anche animata, ma mi preoccupero’ anche di associargli una descrizione testuale in modo che una sintesi vocale attiva sul dispositivo che sta eseguendo il programma descriva l’oggetto sul quale sono posizionato e sul quale sto per fare click, per acquistare un biglietto del treno o aggiungere un oggetto alla lista della spesa da farmi consegnare direttamente a casa.
E adesso che c’è, non sempre però è accessibile
Purtroppo non è raro trovare applicazioni non accessibili dove la sintesi vocale descrive oggetti tutti uguali chiamandoli semplicemente ‘pulsanti’, solo perche’ il programmatore si e’ dimenticato di associare una etichetta testuale nello scrivere il programma: questi sono i programmi non utilizzabili o gestibili con molta difficoltà.
In qualche caso basta scrivere al programmatore che rilascia prontamente una nuova versione dove l’interfaccia e’ molto piu’ accessibile.
Mi è anche capitato che un programma che era del tutto accessibile e si usava tranquillamente dallo smartphone, una volta aggiornato e’ diventato inutilizzabile perche’ e’ stata stravolta l’interfaccia utente senza seguire le regole dell’accessibilita’.
Quando l’accessibilità c’è si possono fare grandi cose grazie alle applicazioni per non vedenti
Alle tantissime applicazioni usate da tutti e, se accessibili, anche da chi ha problemi di varia natura, si aggiungono poi le applicazioni che cercano di risolvere specifiche difficoltà, come nel mio caso, problemi di vista.
Abbiamo cosi’ a disposizione, soprattutto su smartphone, app che riconoscono i colori, leggono tramite la fotocamera la pagina di un libro o il menu’ di un ristorante, leggono ed interpretano i codici a barre che si trovano ad esempio sui prodotti del supermercato, riconoscono il taglio di una banconota, descrivono i contenuti di una fotografia che hai scattato o ti hanno inviato via WhatsApp o FaceBook, descrivono (ancora in maniera un po’ approssimativa) l’ambiente circostante usando la fotocamera.
Cose che solo pochi anni fa erano praticamente fantascenza e facevano pensare piu’ all’Hal di “2001 Odissea nello spazio” o ai computer intelligenti di “Star Treck”.
Essenzialmente si sfrutta l’intelligenza artificiale ed il machine learning che permettono di riconoscere oggetti, comprendere il parlato eseguendo comandi vocali, riconoscere volti ed addirittura valutarne l’eta e l’espressione.
Si’, c’è davvero una’applicazione per smartphone sviluppata dalla Microsoft “Seeing AI” che tra le varie funzioni ha quella di riconoscere i volti delle persone in una foto e descriverne sommariamente aspetto, espressione del volto ed età.
E in Orientamento e Mobilità quali applicazioni?
Anche nel campo dell’orientamento e della mobilità, dalla tecnologia accessibile abbiamo aiuti non indifferenti che sfruttano in vario modo il gps per conoscere la posizione attuale o pianificare uno spostamento: anche in questo caso ci sono applicazioni per smartphone usate da tutti e rese accessibili, oppure sono state create app specifiche per non vedenti con particolari funzionalita’.
Quindi che mi muova con il bastone bianco o con il cane guida posso andare in posti nuovi mai esplorati avendo sotto mano la mappa dei luoghi circostanti, gli orari e le fermate dei mezzi di trasporto e i principali posti di interesse dei dintorni per cercare una farmacia o una gelateria.
Il tutto in sostituzione della vecchia modalità di chiedere a qualcuno, sempre se lo trovavi!
Quale futuro accessibile ci attende?
Ultimamente si legge spesso sulla stampa di progetti di dispositivi di varia natura collegati al bastone, indossati come una cintura, un bracciale o come un orologio, che servono per individuare gli ostacoli che si trovano lungo il percorso e che il gps non puo’ segnalare.
L’ultima applicazione che ho scaricato sullo smartphone, ma non ancora provato, fatta ad hoc per non vedenti, usa la cosiddetta realta’ aumentata e permette, a detta degli sviluppatori, di registrare un percorso all’interno di un edificio e dare successivamente indicazioni per eseguire una seconda volta lo stesso percorso nello stesso senso o in senso inverso.
In un futuro non molto lontano, quando tutto sara’ connesso (la cosidetta IOT, internet of things), se gli sviluppatori degli oggetti costruiranno interfacce accessibili, sara’ molto piu’ semplice, anche per chi ad esempio non vede, interagire con l’ambiente e con le cose che ci circondano, a patto che un blackout non ci riporti improvvisamente indietro nel tempo.
Allora questo articolo che ho scritto dal pc e poi corretto e rivisto anche dallo smartphone per poi inviarlo via e-mail dal mac, sarebbe stato scritto in braille su carta o battuto su una macchina da scrivere, imbustato e spedito via posta ordinaria che avrebbe impiegato tre o quattro giorni per recapitare lo scritto a destinazione.
Applicazioni attuali
Riporto di seguito alcune delle app che ho sul mio iphone ed alle quali ho fatto riferimento in questo articolo: l’elenco non e’ certamente esaustivo, ne’ contiene le migliori app in circolazione, si tratta soltanto, come detto, di quelle che uso piu’ frequentemente e con cui mi sono trovato bene. Alcune sono, per cosi’ dire, di uso comune, mentre altre sono disegnate specificatamente per non vedenti.
App per navigazione, esplorazione dei dintorni e orari dei mezzi di trasporto con costruzione percorsi….
Around me – visualizza punti di interesse nei dintorni
Clew – costruzione di percorsi indoor con realta aumentata (app che non non ho ancora provato)
Google maps . noto navigatore
Imove – per conoscere la posizione corrente e punti di interesse
Mappe– navigatore di casa Apple
Moovit – orari e percorsi degli autobus con linee di molte citta
Trenitalia – per consultare orari treni e acquistare biglietti on line
App per riconoscere oggetti, colori, banconote, leggere codici a barre, ambienti….
Applicazioni classiche
Calcolatrice
Mail
Messaggi
Meteo
Orologio/sveglia
Note
Promemoria
Safari
Whatsapp
Si ringrazia per l’articolo Aldo Cruschelli Informatico per necessità, passione e professione.