Quando è il momento giusto per fare un corso di orientamento e mobilità?
“Vorrei fare un corso di orientamento e mobilità ma forse avrei dovuto farlo anni fa, non sarà troppo tardi? Quando è il momento giusto per l’orientamento e la mobilità?”
“Avremmo dovuto fargli/farle fare il corso anni fa ma non abbiamo potuto…lo so abbiamo sbagliato”
Sono domande e affermazioni che ho sentito spesso. A volte, troppo spesso purtroppo, sottendono un giudizio verso se stessi. Quando percepisco questo provo sempre una forte empatia con i genitori o gli allievi stessi.
Prima di tutto sono un genitore anch’io e per mia personale esperienza sono maggiori le volte in cui mi sono sentita di aver sbagliato e so come ci si sente. In secondo luogo come persona in carne ed ossa, al di là della responsabilità verso i figli, sento la responsabilità verso me stessa, verso quello che scelgo o meno di fare e quindi anche in questo caso so come ci si sente.
Questo indipendentemente dall’avere o meno una disabilità la tendenza è di giudicarsi. Questo atteggiamento però non porta a molto di buono, ovvero ci può spingere verso la nostra scelta (e questa è una cosa buona, forse l’unica) ma se persiste come senso di colpa allora certamente ci può far vivere con rammarico anche i successi (avremmo potuto ottenerli prima…)
Se stessi facendo un corso di orientamento e mobilità nel momento sbagliato?
Riconoscere il momento sbagliato è forse più facile. Se non ti senti di averlo chiesto tu, di avere voglia di farlo, di avere desiderio di “fare” alcune cose da solo. Probabilmente non è il momento giusto. Può anche darsi che qualcuno a te caro ti abbia spinto a richiedere un corso di questo tipo e non c’è niente di male. Quello che segue non dipende da questo antecedente, dipende da te, da come ti senti tu in questo momento e dopo una lezione di orientamento…potresti scoprire che in realtà, anche se l’iniziativa non l’hai presa tu, era proprio quello che ci voleva, era il momento giusto.
Non è un dogma fare il corso, nessuno può obbligarti, per alcuni può non essere neanche necessario. Ho conosciuto diversi autodidatti che hanno imparato con l’esperienza a muoversi in autonomia, alcuni di loro hanno preferito chiedere qualche ora di supporto ad un istruttore per affinare la tecnica e la conseguente mobilità sicura, altri no.
Non accontentarti
In generale mi sento di consigliarti di provare anche solo poche ore perché da autodidatta potresti non accorgerti di alcune situazioni di pericolo in cui potresti metterti senza volerlo.
Ma soprattutto affidati ad un vero istruttore e non ad un sedicente tale, come purtroppo se trovano in giro. Non affidarti neanche a persone di buona volontà perché, anche se certamente non in cattiva fede, potrebbero darti indicazioni fuorvianti. Solo chi ha fatto ore (e tante) di training in simulazione di cecità con insegnanti adeguati può essere considerato sufficientemente preparato per un compito così importante.
L’associazione ANIOMAP raccoglie in sé istruttori di qualità che hanno ricevuto una formazione adeguata e che si mantengono costantemente aggiornati.
ANIOMAP richiede inoltre ai suoi soci di attenersi ad un modello di lavoro specifico e consolidato, ciò tutela gli allievi da forme di insegnamento non di qualità. Nello stesso tempo l’associazione rappresenta per i tecnici un luogo di confronto e di crescita professionale. Al suo interno è sempre possibile proporre idee e beneficiare della collaborazione con gli altri istruttori che hanno professionalità differenti (oltre a quella che li accomuna in orientamento e mobilità).
Il momento giusto per l’orientamento e la mobilità
Ovviamente però il tutto non deve essere affrontato nel momento sbagliato! Ma attenzione perché se ti sei rivolto ad un “istruttore per caso” potresti non esserne uscito molto soddisfatto. Potresti quindi confondere la scarsa qualità del servizio offerto, con l’idea di aver scelto il momento sbagliato.
Non c’è un momento giusto in assoluto. A volte si trova questo momento in maniera casuale, a volte trascinati dagli eventi. Banalmente può capitare che una persona non abbia fino ad ora avuto tempo o disponibilità di fare un corso.
Dimmi quando quando quando
Quando senti che per te è prioritario riuscire ad uscire di casa senza dover necessariamente dipendere da qualcun altro.
Quando l’idea di saperti autosufficiente ti rende maggiormente sicuro di te, ti fa stare bene.
Quando cominci a pensare che ti piacerebbe andare a prenderti un gelato in questo momento e invece devi aspettare che torni a casa chi può accompagnarti…
Quando le tue esigenze sono tue, i tuoi bisogni sono tuoi e non vorresti obbligatoriamente farli diventare di qualcun altro perché abbiano una risposta, un soddisfacimento.
Quando la priorità sei tu!
Infanzia e adolescenza
Durante l’infanzia il bambino non conosce quali sono gli obiettivi di orientamento né gli interessano ovviamente. Il suo interesse si rivolge al gioco, curiosità e desiderio di conoscere sono alla base per il suo sviluppo e la sua crescita.
Quello che sarebbe importante fare è stimolare la sua naturale curiosità facendolo entrare in contatto con gli ausilii che gli consentiranno di acquisire autonomia e mobilità sicura.
Ad esempio il bastone per la mobilità potrebbe cominciare ad essere presentato nei suoi risvolti ludici, come riconoscere i materiali in base al rumore che fanno toccandoli con il bastone.
Per gli adolescenti invece il discorso è maggiormente variopinto. Lo sviluppo del desiderio di autonomia conosce fasi e tempistiche che si differenziano molto tra una persona e l’altra. Certamente è importante stimolare questo desiderio e creare occasioni di messa alla prova.
Una fase di svolta spesso si ha quando il ragazzo comincia a percepire un po’ di resistenze da parte degli amici che in alcuni casi lo vivono come un peso purtroppo…
Però non consideriamo solo l’aspetto negativo di questi vissuti e. Non credo sia opportuno giudicare questi ragazzi che manifestano difficoltà nell’accompagnare l’amico non vedente. Questa situazione potrebbero invece essere di slancio, far nascere la motivazione ad essere di più di quello che si è in quel preciso momento. Far scoprire potenzialità nuove che, anche se faticose, possono restituire il senso di auto-efficacia.!
Inizia!
Se sei arrivato a leggere fino a qui probabilmente sei pronto ad iniziare o ad approfondire il tuo percorso verso l’autonomia!