No, ma tranquillo non ti chiederò di ingoiare una bussola come il coccodrillo famoso in Peter Pan che aveva ingoiato l’orologio…
Quale bussola?
Quali sono i meccanismi che ci consentono un buon orientamento? Che ti consentono di comprendere il tuo corpo come se avesse una bussola dentro?
Conoscere le direzioni come avanti / indietro /destra /sinistra rispetto principalmente al proprio corpo.
Quindi devo sapere il significato di avanti/indietro/destra/sinistra sul mio corpo… ok mi starai pensando che è banale…
e quando il corpo presenta deviazioni (testa piegata oppure non allineata naso-piedi? Quando i piedi non sono allineati ma tendono ad essere o con punte esterne oppure con un’angolazione non perpendicolare rispetto all’asse delle spalle?
Quando puoi contare solo su te stesso
Vorrei portare alla tua attenzione questi concetti che, anche se possono sembrare scontati, non lo sono affatto. Se sei immerso nel traffico ma puoi utilizzare una linea acustica che ti guidi puoi riuscire comunque a direzionarti in maniera corretta. Quando cammini, in realtà, potresti non accorgerti di stare facendo una deviazione.
Quando ti trovi nella situazione di dover contare solo su di te e sulla tua capacità di prendere e mantenere la direzione senza utilizzare riferimenti esterni…qui le cose si complicano.
Non significa però che siano impossibili!
Una buona comprensione del proprio schema corporeo ci consente di muoverci con la piena consapevolezza delle direzioni, della postura, del modo in cui stiamo tenendo il bastone.
Per non rischiare di voler tornare a casa e di trovarsi invece dal panettiere che, per quanto piacevole almeno da un punto di vista olfattivo, non ci offre le stesse possibilità e confort di casa nostra…
Quindi ristabilire le giuste direzioni a partire da quelle corporee è il punto di partenza!
Costruirsi la propria bussola interiore!
Per qualcuno può essere una questione di esercizio che poi facilmente si trasporta nella realtà di tutti i giorni.
Per qualcun altro può essere più difficile riuscire a comprendere bene questi aspetti e quindi trasferirli nella quotidianità.
Prova a fare questo esercizio per cercare di capire il tuo livello di consapevolezza corporea e soprattutto quanto hai interiorizzato la tua bussola:
- Poniti con le spalle ad un muro sgombero (senza quadri o mensole)
- Ora distanziati da esso con un passo in avanti
- Controlla allungando indietro le mani se sei ancora orientato correttamente
- Poi rimetti le braccia lungo il corpo e prova ad eseguire una rotazione completa sul tuo asse verticale, significa praticamente ruotare su te stesso fino a ritornare con l’orientamento iniziale
- Quando ti sembra di avere fatto una rotazione intera, allunga di nuovo le mani dietro di te e verifica di essere nuovamente nella posizione iniziale.
- Nel caso in cui tu abbia ruotato un po’ di più o un po’ di meno, aggiusta la tua posizione, poi riprova a fare l’esercizio (da 1 a 6)
Questo esercizio deve essere fatto sia con rotazione verso destra che verso sinistra, perché può essere che si sia più “bravi” da una parte piuttosto che dall’altra.
Con il tempo e l’esercizio si può migliorare molto e ricalibrare la propria bussola.
La rotazione intera è fondamentale in quanto unità di misura dalla quale ricavare tutte gli altri angoli di deviazione!
Questo è uno degli esercizi proposti dal Metodo Terzi, che lavorano proprio sulla consapevolezza dell’asse!
Se c’è qualcosa di non chiaro e vuoi chiedermi ulteriori spiegazioni contattami oppure commenta l’articolo!
Mi farebbe molto piacere se riuscissimo ad iniziare un confronto!
Bell’articolo! È una cosa molto comune perdere l’orientamento all’esterno… Dove ho parcheggiato la macchina? Mi pareva fosse qui!!!!, l’esercizio lo si prova ad occhi aperti?
Ciao! Grazie per il commento! L’esercizio sarebbe più opportuno farlo ad occhi bendati nel caso in cui la persona che lo esegue sia vedente!